LIGHT AMERICA, LA STAMPA, June 2009

Italy, 06 July 2009LA STAMPANATIONAL, pag. 35

Show, plays, exhibits

The REVIEWS – EXHIBITS Light America, tomorrow is another day

by Robiony Simonetta

Cinematographic icons, one knows, are immortal. And so Humphrey Bogart continues to mumble with a cigarette between his lips, Marilyn lets her skirt be blown up by the air from a subway vent, Rita Hayworth lets her red hair sway to the rhythm of Bolero. Aware of their timelessness, the young pop and a bit concept artist, Gaialight, grabbed Scarlett O’Hara with her pretty straw brim hat, wasp waist and mischievous eyes and took her on a trip throughout the USA during the long presidential campaign which led to the election of Obama. The life-size cardboard stand-up of Scarlett was photographed in Central Park under the falling snow and in a tree laden road in autumn in Detroit, in front of a casino in Las Vegas, against barbed wire that divides New Mexico from the real Mexico and the chicanos from the wasps, in the Death Valley desert of Zabriskie Point, with a background of the surf waves in Florida and those in California blue as the sky, on Fifth Avenue in the middle of the sky scrapers and on the Brooklyn Bridge with the New York skyline; as if this cardboard Scarlett were an authentic candidate forced to repeat to an America that had lost her way: “Tomorrow is another day”. A singular exhibit has come out of all this, Light America at the Galleria Fontanella Borghese in Rome: about twenty photographs, many of which blow-ups, on which Gaialight, to honor her style, recreated various graphic marks using shiny spangles which create a curious effect of alienation. Scarlett smiles, confident of the future, but what is there to smile about in front of a building on the Wall Street which, with its ruinous decline in the value of stocks caused the major economic disaster of ’29? Scarlett, with her pretty green velvet ribbon, throws seductive glances, but who is there to seduce in a New York subway crowded with the poor, black and white, sitting tired, without even offering her a glance? The most photographed city is Detroit: Scarlett, in front of a wall which seems to be falling to the ground, in a warehouse of a disused factory, under the signs of a club for gentlemen only, in a field of sunflowers left to dry up in the sun, in front of Malcom X, long ago hero of a period that has passed because, explains Gaialight, with a garrulous tone which contrasts with the harshness of that which she is about to say, “Detroit is beautiful but dilapidated: the automobile makers’ crisis has brought it to its knees. There you can see the authentic misery of the America of today and I wanted to bring it out”. All of this, the Oscar award winner, Michael Moore, had foreseen years before, with his first full length film Roger and Me in which, as a good citizen, he sought in vain the reasons for the crisis of GM, trying to interview the factory’s head, precisely, Mister Roger.

07-06-2009, STAMPA, NAZIONALE, pag.35
Spettacoli
Le RECENSIONI – MOSTRE Light America domani e’ l’altro giorno
by Robiony Simonetta
Le icone cinematografiche, si sa, sono immortali. E cosi’ Humphrey Bogart continua a ciancicare la sigaretta tra le labbra, Marilyn a lasciarsi sollevare la gonna dal vento che sale dalla metropolitana, Rita Hayworth a ondeggiare la rossa chioma al ritmo di bolero. Consapevole di questa loro eternita’, la giovane artista pop e un po’ concept Gaialight ha acchiappato Rossella O’Hara con il suo bel cappellone di paglia, vitino di vespa e occhio malandrino e l’ha portata a fare un giro per gli Usa, durante la lunga campagna per le presidenziali di Obama. La sagoma di cartone a grandezza naturale di Rossella e’ stata fotografata in Central Park sotto la neve come in un viale autunnale di Detroit, davanti a un casino’ di Las Vegas, contro il filo spinato che divide il New Messico dal vero Messico e i chinanos dai wasp, nel deserto della valle della Morte di Zabriskie Point, sullo sfondo delle onde della Florida dove si fa surf e di quelle della California blu come il cielo, nella Quinta Strada in mezzo ai grattacieli e sopra il ponte di Brooklyn sullo skyline di New York, come se questa Rossella di cartone fosse un autentico candidato costretto a ripetere a una America smarrita: «Domani e’ un altro giorno». Ne e’ venuta fuori una mostra singolare, Light America, alla Galleria Fontanella Borghese di Roma: una ventina di foto spesso a gigantografia, su cui Gaialight, in omaggio alla sua cifra, ha ricreato alcuni segni grafici usando lustrini luminosi che creano un curioso effetto di straniamento. Rossella sorride fiduciosa al futuro, ma che c’e’ da sorridere davanti al palazzo di Wall Street che con la sua rovinosa caduta azionaria ha provocato il maggior disastro economico dal 29? Rossella, col suo bel nastro di velluto verde, lancia sguardi di seduzione, ma chi c’e’ da sedurre in una metropolitana newyorkese affollata di poveri, bianchi e neri, che siedono stanchi, senza degnarla di uno sguardo? La citta’ piu’ fotografata e’ Detroit: Rossella davanti a un muro che sembra rovinare al suolo, in un capannone di una fabbrica dismessa, sotto l’insegna di un club per soli uomini, in un campo di girasoli lasciati seccare al sole, davanti a un ritratto di Malcom X, lontanissimo eroe di un tempo che fu perche’, spiega Gaialight, con un garrulo tono che contrasta con la durezza di cio’ che dice: «Detroit e’ bellissima ma cadente: la crisi dell’auto l’ha messa in ginocchio. E’ la’ che si vede la miseria autentica dell’America di oggi e io volevo tirarla fuori». Il premio Oscar Michael Moore tutto questo l’aveva preventivato anni fa, con il suo primo lungometraggio, Roger and me in cui, da bravo cittadino, cercava invano le ragioni della crisi della GM, tentando di intervistare il capo della fabbrica, mister Roger, appunto.