Curated by Giulia Collina and Tiziana Gazzini3 december 2010 – 29 january 2011Inauguration Thursday december 2 – 6:30 PM
COMUNICATO STAMPA
GAIALIGHT – DARKLIGHT CHRISTMAS 2010
Con la mostra Darklight Christmas 2010, a cura di Giulia Collina e Tiziana Gazzini, la Galleria Don Chisciotte presenta 28 opere inedite dell’artista italo-americana Gaialight (www.gaialight.com) che celebrano un insolito Natale in cui le ombre divorano le luci e i buoni sentimenti sono messi a dura prova.
La mostra è anche l’esordio del nuovo progetto artistico di Gaialight basato sulla tecnica darklight (un bianco/nero dai contrasti esasperati) che diventa anche la metafora ideale per raccontare alcuni aspetti della realtà americana più profonda e sconosciuta.
Le immagini base di questa mostra, elaborate, sublimate, astratte col trattamento darklight, arrivano dalla Florida, dove Gaialight ha fotografato a febbraio di quest’anno The Holy Land Experience, uno dei parchi di divertimento tematici più estremi tra quelli su cui si basa l’economia della città di Orlando (Disney World è solo il più conosciuto).
Per 35 dollari – il biglietto d’ingresso alla Holy Land – si può partecipare all’ultima cena e assistere a due Crocifissioni giornaliere con altrettante Resurrezioni. E naturalmente condividere l’esperienza della Natività.
Un’esperienza molto particolare del sacro, tra spettacolo e devozione, cultura pop e tradizionalismo, che Gaialight ha interpretato attraverso un mix di Bauhaus, nella versione optical di Josef Albers (la recente residenza dell’artista presso la Albers Foundation, ha lasciato il segno), pop, dadaismo, surrealismo e arte concettuale.
Le icone natalizie ci sono tutte. Una Sacra Famiglia con una Madonna più pop della sua omonima rock-star (Maddy). Gli alberi di Natale, che non mancano, nel Darklight Christmas 2010 sono cipressi e salici piangenti, o possono accendere le loro luci ai piedi del Golgota (Crucifixion). Gli angeli sono quelli della Giustizia e della Pace, della Purezza e della Libertà, ma insieme all’Angelo del Risveglio piangono o voltano la schiena o chinano il capo manifestando la loro depressione. Mentre i Re Magi, come vuole la tradizione, si distinguono per le loro corone sfavillanti (King of Kings) e per l’opulenza dei loro forzieri (Treasure).
Nel Presepe pop-concettuale di Gaialight datato 2010 le immagini non sono mai innocenti, ma di una spietata e attuale evidenza simbolica. In Leo & Lambs, per esempio, piccoli agnelli silenziosi sono spaventati dal ruggito del leone e schiacciati dalla sua potenza. E’ la denuncia in forma metaforica del dolore provocato da una piaga e da uno scandalo come la pedofilia che la Chiesa, e quella Americana in particolare, hanno riconosciuto solo negli ultimi tempi.
Il Darklight Christmas 2010 allude ai peccati e ai vizi capitali che segnano la fine del primo decennio del terzo millennio dell’era cristiana, e Gaialight sfida l’ossimoro accostando luce e tenebre, bene e male, peccato e redenzione, mentre dichiara il suo nuovo processo creativo che con questa mostra è al suo debutto pubblico.
Gaialight/DARKLIGHT CHRISTMAS 2010
a cura di
Giulia Collina e Tiziana Gazzini
3 dicembre 2010-29 gennaio 2011
inaugurazione 2 dicembre 2010, ore 18.30
Galleria Don Chisciotte
Via Angelo Brunetti, 21 a/b – 00186 Roma – tel. 06 3224515
info@galleriadonchisciotte.com
www.galleriadonchisciotte.com
Catalogo /in galleria
testo di Tiziana Gazzini
La mostra è organizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale
La coda dell’occhio – www.lacodadellocchio.com
Gaialight sceglie un soggetto e lo fotografa.
Le immagini così acquisite subiscono un processo di “desaturazione”.
Un ulteriore passaggio tecnico/creativo – l’individuazione di livelli di bianco e di nero estremi – porta l’immagine alla sua essenza.
Il risultato visivo di questo procedimento diventa, in toto o in dettaglio, la matrice del linguaggio espressivo con cui Gaialight elabora opere originali dove del momento fotografico iniziale resta solo un riferimento concettuale.
Il darklight è così completato.
di Tiziana Gazzini
Se il Cristo ritratto da Gaialight in Crucifixion avesse ancora il respiro per alzare la testa vedrebbe ai piedi del Golgota un albero decorato con addobbi natalizi rossi e verdi. Capirebbe, e prima di offrirsi in sacrificio per dare all’umanità una speranza di redenzione da tutti i peccati e i dolori del mondo, abbozzerebbe un sorriso.
Con una sapienza teologica istintiva e con la consueta potenza visiva Gaialight salda in una sola immagine contemporanea e violenta, venerdì santo e 25 dicembre: Cristo nasce per morire e risorgere. La fine è contenuta nell’inizio. Eppure con gesto innocente ha solo acceso addobbi natalizi ai piedi del Golgota.
Il senso del Darklight Christmas sintetizzato in Crucifixion si distende poi nelle altre opere in mostra.
Sul presepe darklight aleggiano angeli depressi, serafini che lacrimano gemme. Qualcosa di artificiale si intuisce in questa rappresentazione della Sacra Famiglia e ci turba mentre le pecore piangono silenziose e fuggono dal ruggito del leone, i forzieri traboccano tesori e i Re inalberano corone splendenti e spudorate.
Una materia calda, rovente ad alta densità di contenuti e ad alto tasso d’attualità.
Ma quanto più la materia scotta, tanto più il darklight la fredda. Lo spettatore si avvicina alle opere attratto dalla leggerezza delle immagini, dall’eleganza di un severo bianco e nero illuminato da qualche richiamo di luce. Poi, come al solito, Gaialight lo spiazza e lo precipita nel disagio della percezione. Ancora una volta l’arte di Gaialight pur essendo esclusivamente estetica (o forse proprio per questo) mette in gioco l’etica.
Non è mai tranquillizzante l’arte di Gaialight e sempre perturbante. Specialmente in questo Natale 2010 nella sua versione darklight.
Darklight. In una parola Gaialight sfida l’ossimoro e mentre accosta luce e tenebre, bene e male, peccato e redenzione, dichiara il suo processo creativo.
Un mix di Bauhaus, nella versione optical di Josef Albers (la residenza presso la Albers Foundation ha lasciato il segno), e pop, dadaismo, surrealismo e arte concettuale a cui si aggiunge uno specialissimo quid che conferma Gaialight come impareggiabile artist-reporter (lo era già stata nella mostra Light America che documentava gli USA nei sei mesi precedenti l’elezione di Barack Obama).
Il Darklight Christmas 2010, mentre allude ai peccati e ai vizi capitali che segnano la fine del primo decennio del terzo millennio dell’era cristiana, ci racconta anche una realtà americana profonda e inattesa.
Le immagini base di questa mostra, elaborate, sublimate, astratte col trattamento darklight, arrivano dalla Florida, dove Gaialight ha fotografato a febbraio di quest’anno The Holy Land Experience, uno dei parchi di divertimento tematici più estremi tra quelli su cui si basa l’economia della città di Orlando (Disney World è solo il più conosciuto).
Per 35 dollari si può partecipare all’ultima cena e assistere a due Crocifissioni giornaliere con altrettante Resurrezioni. E naturalmente condividere l’esperienza della Natività.
La base ideale per un sorprendente Darklight Christmas 2010 e per il debutto pubblico del nuovo progetto artistico di Gaialight.
PRESS RELEASE
GAIALIGHT – DARKLIGHT CHRISTMAS 2010
In the exhibition Darklight Christmas 2010 curated by Giulia Collina and Tiziana Gazzini, the Don Chisciotte Gallery will present 28 original works by the Italian-American artist Gaialight (www.gaialight.com) that celebrate an unusual Christmas in which light is devoured by shadow and good cheer is truly put to the test.
The exhibition is also a debut of Gaialight’s new artistic project based on the darklight technique (black and white in exasperating contrast), which also becomes the ideal metaphor to illustrate some of the deepest and little known aspects of American reality.
The core images of this exhibition, elaborated, sublimated and abstracted by the darklight treatment, come to us from Florida, where in February 2010 Gaialight photographed The Holy Land Experience, one of the most extreme theme parks upon which the economy of the city of Orlando is based (Disney World is simply the most well-known).
For 35 dollars – the price of a one-day pass to The Holy Land Experience – you can take part in the last supper and attend two daily Crucifixions and their respective Resurrections as well as share in the Nativity experience, naturally.
This is an experience of the sacred that is rather out-of-the-ordinary, somewhere between performance and devotion, pop culture and traditionalism, which Gaialight interprets through her mix of Bauhaus, in an optical version of Josef Albers (her Artist Residency at the Josef and Anni Albers Foundation left its mark), and Pop Art, Dadaism, Surrealism and Conceptual Art.
All the Christmas icons are represented. There is a Holy Family with a Madonna who is more Pop than the rock star (Maddy). In Darklight Christmas 2010, the Christmas trees, which there is no shortage of, are cypresses and weeping willows or are lit up at the base of Calvary (Crucifixion). The angels are those of Justice and Peace, Purity and Liberty. Though along with the Awakening Angel, they cry or turn their backs or bow their heads to show their despair, while the Three Wise Men, as dictated by tradition, are distinguished by their sparkling crowns (King of Kings) and their opulent coffers (Treasure).
The images in Gaialight’s 2010 Pop-Conceptual Art are never innocent, but rather are mercilessly symbolic of the present day. For example, inLeo & Lambs small silent angels are frightened by the roar of a lion and crushed by its power. This is the metaphoric declaration of the pain caused by a wound as well as by scandals such as the cases of pedophilia that the Church, especially in America, has only in recent years acknowledged.
Darklight Christmas 2010 alludes to the Cardinal Sins and Vices marking the end of the first ten years of the third millennium of the Christian era, and Gaialight challenges the oxymoron, bringing together light and shadow, good and bad, sin and redemption, while defining her new creative process making its public debut in this exhibition.
Gaialight/DARKLIGHT CHRISTMAS 2010
Curated by
Giulia Collina and Tiziana Gazzini
3 december 2010 – 29 january 2011
Inauguration 2 december 2010, ore 18.30
Galleria Don Chisciotte
Via Angelo Brunetti, 21 a/b – 00186 Roma – tel. 06 3224515
info@galleriadonchisciotte.com
www.galleriadonchisciotte.com
Catalogue /in gallery
Text by Tiziana Gazzini
The exhibition has been organized in collaboration with
La coda dell’occhio Cultural Association – www.lacodadellocchio.com
Gaialight selects a subject and photographs it.
The images then undergo a “desaturation” process.
The subsequent step in the technical/creative process is the identification of levels of extreme white and black revealing the essence of the image.
The visual result of this process is, in its entirety and in detail, the origin of the language of expression used by Gaialight to produce original works whose initial photographic moment is simply a conceptual reference.
This is how darklight is created.
The darklight process is making its public debut with the exhibition Darklight Christmas 2010.
by Tiziana Gazzini
If the Christ depicted by Gaialight in Crucifixion still had the breath to raise his head, at the base of Calvary he would see a tree decorated with red and green Christmas ornaments. He would understand and, before sacrificing himself to provide humanity with the hope of redemption of sin and pain in the world, a faint smile would appear on his face.
With her instinctive theological knowledge and usual visual power, Gaialight combines Good Friday and the 25th of December in one contemporary and violent image: that Christ was born to die and be resurrected. The end is contained within the beginning.
Yet, in one innocent gesture, she has simply lit up Christmas decorations at the base of Calvary.
The significance of Darklight Christmas, summarized in Crucifixion, can then be extended to the other works in the exhibition.
Depressed angels float around in the darklight nativity scene, seraphim shedding jewel tears. Something artificial may been sensed in her representation of the Holy Family, something that upsets the viewer, sheep silently crying and running from a roaring lion, coffers overflowing with treasure and the Three Wise Men holding up shamelessly resplendent crowns.
A heated subject, red-hot and filled with content as well as a high degree of contemporary significance.
However, for as red-hot as this subject is, it is equally cooled by the darklight technique. The spectator is drawn into the work by the lightness of the images, by the elegance of the stark white and black set off by hints of light. Then, catching the spectator off-guard as usual, Gaialight plunges him or her into the uneasiness of perception. Yet again, Gaialight’s art, though only aesthetic (or perhaps precisely because it is simply aesthetic), bring ethics into play.
Gaialight’s artwork is never calming, but rather always disturbing. Especially in this darklight version of Christmas 2010.
Darklight. Essentially, Gaialight challenges the oxymoron, and by bringing together light and shadow, good and bad, sin and redemption, defines her creative process.
To her mix of Bauhaus, in an optical version of Josef Albers (her Residency with the Albers Foundation left its mark), and Pop Art, Dadaism, Surrealism and Conceptual Art she adds that extra-special something that demonstrates Gaialight’s ability as an unparalleled artist-reporter (something already apparent in the exhibition Light America documenting the USA during the six months prior to the election of Barack Obama).
While Darklight Christmas 2010 alludes to the Cardinal Sins and Vices marking the end of the first ten years of the third millennium of the Christian era, it also illustrates a profound and unexpected American reality.
The core images of the exhibition, elaborated, sublimated and abstracted by the darklight treatment, come to us from Florida, where in February 2010 Gaialight photographed The Holy Land Experience, one of the most extreme theme parks upon which the economy of the city of Orlando is based (Disney World is simply the most well-known).
For 35 dollars you can take part in the last supper and attend two daily Crucifixions and their respective Resurrections as well as share in the Nativity experience, naturally. This is the ideal basis of the surprising Darklight Christmas 2010 as well as for the public debut of Gaialight’s new artistic project.